Provocatore, controverso e contraddittorio, "nemico" degli italiani: l'ex c.t. della Francia inizia a Nantes una nuova sfida. 10mila giorni dopo l'ultima avventura al Lione

L'ultima volta nei panni di allenatore fu per tirare il sipario sul Mondiale dell'onta. Non quello della finale persa contro l'Italia, nel 2006, bensì quello in Sudafrica, quattro anni dopo, rimasto nell'immaginario collettivo dei francesi per lo sciopero in mondovisione e gli insulti dell'ex bianconero Nicolas Anelka rivolti proprio a Raymond Domenech.

Dieci anni e mezzo dopo quella disastrosa spedizione, l'ex c.t. dei Bleus ha deciso di riprendere servizio, a Nantes, 10066 giorni dopo l'ultima presenza su una panchina in Ligue 1. Una sfida dunque che riporta in primo piano uno dei personaggi più controversi del calcio d'oltralpe, da sempre con il dente avvelenato contro quello italiano.

Attore

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Domenech nell'ultimo decennio era riuscito a rifarsi una reputazione in patria da opinionista di spicco, sulla rete televisiva dell'Equipe, con prese di posizione spesso radicali, anche sui social. Mischiandole magari al suo humour particolare, alimentato da buone dosi di ironia e sarcasmo. L'ex difensore con la reputazione del duro ha coltivato sempre tratti atipici per il mondo del calcio, aprendosi a nuovi orizzonti. Da commissario tecnico, per esempio, spiegò di affidarsi a neurolinguistica, psicologia e pure all'astrologia per le convocazioni, selezionando spiriti compatibili ai suoi metodi di lavoro che includevano anche corsi e uscite in teatro. Una passione quest'ultima sfociata in qualche ruolo sul palcoscenico, oltre che in film tv.

L' "anti" italiano

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Fu comunque Domenech, l'autoproclamato “anarchico di estrema sinistra”, figlio di catalani anti-franchisti, a convincere Zidane a tornare in nazionale, subito dopo essere stato incaricato nel 2004. Il piano funzionò fino in finale del Mondiale del 2006 che avrebbe potuto farlo entrare nella storia. La testata di Zizou a Materazzi, le parate di Buffon e il rigore conclusivo di Grosso rovinò i piani al c.t. che con l'Italia ha sempre avuto conti in sospeso. Fin dai tempi in cui guidava l'under 21, quando contro gli Azzurri perse due semifinali europee nel 1994 e 1996, e nel 1999 a Taranto per 2-1 una gara valida per la qualificazione alle Olimpiadi di Sidney 2000. Colpa dell'arbitro, corrotto, disse Domenech nel 2007. Accuse che gli valsero un'inchiesta Uefa. La scorsa estate, durante la Final 8 di Champions, Domenech riscaldò il fronte attaccando Gasperini dopo la sconfitta con il Psg, ai quarti: "Grazie per i cambi, che confermano che è solo una leggenda quella degli italiani grandi tattici". Si scatenò un altro putiferio.

Anagrafe

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Fermato per bagarinaggio al Mondiale americano del 1994, Domenech in carriera ha guidato il Lione, portandolo in prima divisione e rimanendo in panchina fino al 1993, da dove si congedò con sette sconfitte nelle ultime nove gare di Ligue 1. Da allora sono passati oltre 10mila giorni. Dal 2016, guidava anche il sindacato degli allenatori che nel 2017 si era opposto alla nomina di Claudio Ranieri, per superamento dell'età limite di 65 anni, proprio sulla panchina del Nantes. Nessun problema invece fu fatto lo scorso anno al coetaneo, ma francese, Gourcuff appena esonerato. Domenech di anni ne festeggerà 69, e da allenatore della stessa squadra.

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