Prendere il Foggia, acquistarlo o esercitarne la prelazione: sì, ma per fare cosa? 

E’ questo il tenore delle numerose sollecitazioni che abbiamo ricevuto dai nostri lettori, perplessi e giustamente preoccupati per la situazione di stallo venutasi a determinare, nell’intricato incrocio di trattative, proposte d’acquisto, due diligence, diritti di prelazione e clausole di non gradimento. Il tutto reso inestricabile dalle norme societarie che sembrano aver determinato, neanche parlassimo di una storia del vecchio West, di un vero e proprio “stallo alla messicana”.

Una soluzione il più possibile rapida della vicenda (ne abbiamo parlato la scorsa settimana) è l’auspicio di tutti. Ma a ciò si aggiunge, o meglio si accompagna, una legittima domanda: cosa vogliono fare del Foggia gli attori in gioco? Quali sono i loro programmi ed obiettivi? Quali i mezzi, le risorse economiche e quelle umane che intendono mettere sul tavolo per perseguirli e garantire il futuro del club? Lo abbiamo già scritto e riteniamo necessario ribadirlo: la città ha il diritto di avere una risposta a queste domande.

Ieri, com’è noto, alla trasmissione condotta da Pino Autunno sull’emittente televisiva FoggiaTV, è intervenuto Luciano Moggi per chiarire i suoi rapporti con Francesco Di Silvio. Il suo intervento (qualificatosi come quello di un amico di Di Silvio) ha lasciato trasparire senza troppi misteri quale sarebbe la mission che si pone la cordata di acquirenti riguardo il Foggia. Al di là dei procrami, ora però spetta a Di Silvio, che a quanto pare intende (o intendeva) rilanciare la sua proposta, presentarsi alla piazza per chiarire meglio il tutto: inutile ormai mantenere la maschera.

Dall’altra parte, è storia di oggi la nota della dott.ssa Pintus (in merito alla quale, per quanto ci riguarda, non sarebbe male l’arrivo di ulteriori conferme o delucidazioni, con qualche opportuna dichiarazione chiarificatrice) in cui, per tutta risposta all’apparizione dell’ex dg, verrebbe espresso il “non gradimento” (consentito a sua volta dalle regole societarie, a quanto è dato capire) sul gruppo acquirente. Al contempo, la “palla” è rimandata ancora sul campo di Felleca, ma confessiamo che abbiamo problemi a comprendere meglio cosa concretamente impedisca di recarsi entrambi dal notaio a chiudere la partita. Bene: ci sembra giusto che anche la dott.ssa Pintus venga allora in città a presentare alla tifoseria il suo progetto per il Calcio Foggia e le motivazioni e finalità che la spingono a rilevarlo in toto. Magari chiarendo anche se sarà o meno previsto, a cose fatte, un affiancamento da parte di altri imprenditori per allargare la base societaria.

In tutto questo, a Foggia c’è un Sindaco che ha sempre chiarito il suo ruolo di vigilanza in merito al club e ai suoi sviluppi. Ci aspettiamo allora un suo intervento, allo scopo di poter imprimere stimoli positivi in merito ad uno sblocco della vicenda. In tal senso, non ci sembrerebbe affatto inopportuno auspicare che entrambe le “parti in causa” possano presto dare a lui e alla città i ragguagli necessari in questa fase di grande incertezza. La piazza e la straordinaria tifoseria rossonera meritano chiarezza. Meritano di sapere e di giudicare. E, altrettanto, lo merita la squadra, i giocatori, lo staff tecnico, i dipendenti, che, pur in tali condizioni, stanno ugualmente facendo da volano a tutto il resto, tenendo ancora insieme una piazza stanca, stufa ed esasperata.

La Redazione

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