Basta il rigore (ben calciato) da Curcio al Foggia Calcio per vincere il derby con il Bari, tornare alla vittoria in campionato ed interrompere la serie negativa di quattro sconfitte consecutive. Il Foggia vince con l’aggressività ed il coraggio di non attendere le offensive degli avversari, anzi, con la voglia di anticiparle proponendosi in attacco. Marchionni, che stravolge la squadra rispetto a Terni, disegna un 3-5-2 con Salvi in regia, l’attaccante D’Andrea nel ruolo di mezzala e il belga Naessens in attacco, al suo esordio da titolare con i rossoneri. Proprio il belga ha ben dialogato con Curcio, sicuramente più in palla rispetto alle ultime uscite e capace di sfruttare il lavoro del robusto compagno con gli inserimenti (da uno di questi nascono fallo da rigore e gol). Prezioso anche il lavoro delle due fasce con Di Jenno (anche lui all’esordio) e Kalombo, utilizzati come “francobolli” su D’Orazio e Ciofani (i due esterni di centrocampo avversari) le cui scorribande sono state sempre sedate sul nascere, al punto che, nella ripresa, Auteri è stato costretto a sostituirli, cambiando anche modulo (da 3-5-2 a 4-3-1-2 ed infine 4-2-4). L’inizio veemente dei rossoneri si quieta attorno al 25′, quando i biancorossi tornano a farsi sotto: triangolazione con D’Ursi e palla a lato. Lo stesso Antenucci al 31′ manda la palla sulla base del palo, dopo aver intercettato una trama d’impostazione dei rossoneri. Questo è il punto di maggior pericolosità degli uomini di Auteri. Durante le fasi della partita, esattamente al 39′, lo Zaccheria va in blackout. Tutto spento e buio pesto sul terreno di gioco. Le torri dell’impianto di viale Ofanto ritrovano energia dopo sette minuti. E alla ripresa del gioco, quando ormai il cronometro è sul 48′, Curcio si inserisce in area e viene buttato giù da Sabbione. Per l’arbitro è calcio di rigore, che il fantasista rossonero segna spiazzando il portiere avversario. Nella ripresa, dopo i cambi prima citati da Auteri, i biancorossi sembrano determinati a cercare il pareggio ma non trovano mai la via della porta, se non in due occasioni con Candellone, prima bravo a girarsi e calciare a rete da posizione defilata e poi lesto nel mettere il piede su un cross di Marras, ma in entrambe le occasioni Fumagalli non concede niente e respinge. Nel finale Marchionni cambia i cursori di centrocampo, inserendo caratteristiche di corsa (Vitale e Raggio Garibaldi) e cambia la coppia d’attacco con Dell’Agnello e Balde in campo. I due nuovi terminali offensivi sono preziosissimi per tenere alta la squadra e non mandare in affanno il resto dei compagni. Il fischio finale celebra la festa dei pochi intimi dello Zaccheria e il ritorno al successo nel derby più atteso.

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