Per lui i bavaresi in estate hanno speso 49 milioni di euro, ma per ora la storia d'amore non sta funzionando. Ieri, nello scontro col Leverkusen, l'ex giocatore del City è entrato al 32' per essere tolto al 68'... Ecco perché

Non c'è chimica. Non è scattata la scintilla. L'avventura di Leroy Sané al Bayern Monaco non sta andando come ci si aspettava. Per lui i bavaresi in estate hanno speso 49 milioni di euro.

Lo avevano corteggiato già nel 2019, ma la trattativa con il City saltò in seguito alla rottura del crociato che ha obbligato il tedesco a restare fermo per quasi tutta la scorsa stagione. Eppure, nonostante il lungo corteggiamento, ora la storia d'amore non sta funzionando. Ieri Sané, nello scontro diretto con il Leverkusen, è entrato al 32' al posto di Coman (problema muscolare, si attendono gli esiti degli esami), ma è stato tolto già al 68' per far spazio al 17enne Musiala. Appena 36 minuti giocati. "Mi ha sorpreso la sostituzione – ha detto Sané alla Bild a fine partita –. Non sono abituato a scelte del genere. Tutta la squadra però mi è stata vicina e abbiamo festeggiato la vittoria insieme". Eppure Sané al momento deve digerire diverse critiche.

POLEMICA

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L'opinione pubblica si è schierata con mister Flick, benché sostituire un giocatore entrato da meno di 40 minuti non sia un bel segnale. "Non è un giocatore che rinforza il Bayern – ha spiegato Lothar Matthäus –. Fa molti errori in fase difensiva, spesso si ferma a guardare invece di collaborare. Non ci si aspetta che segni tre gol a partita, ma che giochi con passione sì. E quella non la vedo”. Nei 36 minuti in cui è rimasto in campo Sané in realtà ha fatto male a tutto tondo: zero tiri in porta, zero cross, 27% dei passaggi sbagliati. Numeri che effettivamente evidenziano un approccio non adeguato. Non solo: in tutta la stagione Sané le sue occasioni le ha anche avute (16 presenze su 22, ma 5 partite le ha saltate per infortunio), ma dopo un buon avvio, si è spento, tanto che a novembre ha segnato un solo gol in 7 partite di Bundesliga.

SPIEGAZIONI E SOSTEGNO

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Ieri, finita la partita, la sostituzione di Sané ha tenuto banco. Ne hanno parlato tutti, anche Flick e Müller. “Volevo mettere Musiala e a quel punto potevo togliere solo Müller, Gnabry o Sané – ha spiegato il tecnico –. Per noi Thomas è insostituibile. Serge nel secondo tempo era cresciuto molto, quindi l'unica opzione era Leroy. L'importante è che la squadra abbia successo. Il singolo deve mettersi in secondo piano. Lo accetterà”. Commento freddo, di un allenatore che, in nome del successo, non è disposto a scendere a patti con nessuno. Più diplomatico il commento di Müller, fino a qualche anno fa descritto come l'antagonista di Sané in nazionale (fece scalpore la decisione di escluderlo per i Mondiali 2018): “Gli ho detto che non deve sentirsi frustrato, ma che deve trovare nuova motivazione e stimoli da questo episodio. Ovviamente non è facile, ma sta lavorando per sbloccarsi. Non ci vorrà molto, poi parleremo di altre cose relative a lui”. Positive, s'intende. Anche perché nel rapporto fra Sané e il Bayern serve l'elettricità che faccia scattare la scintilla. O il rischio è che resti senza chimica.

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