Nel mercoledì delle ceneri il Foggia fa astinenza di punti e digiuno di gol. Resta sesto perché quel sesto posto era blindato prima dell’inizio della gara con le contemporanee sconfitte di Catanzaro, Catania e Teramo. Ma Avellino è stata una grande delusione. Dura solo undici minuti lo zero a zero. Poi i biancoverdi segnano e soprattutto raddoppiano grazie al solito immancabile errore della difesa del Foggia, che si ostina a giocare palla a terra davanti alla propria area di rigore. Un vero e proprio suicidio. Sul 2-0 l’Avellino tira i remi in barca e fa allenamento per la prossima gara. Poi Fella triplica, realizzando la sua doppietta personale. E pensare che i bene informati lo davano sicuro al Foggia ad Ottobre scorso. Poi arriva il 4-0 irpino. In conclusione anche l’Avellino conquista sei punti col Foggia. D’altronde è fisiologico. Basta vedere la differenza che intercorre tra Braglia e Marchionni in panchina per capire tutto e renderti conto di come i “lupi” abbiano sbranato i satanelli e il Foggia, oltre a perdere la partita, ha perso decisamente la faccia.

Peppino Baldassarre

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