Un solo punto raccolto, ma va bene così sulla strada della salvezza. Ora ne mancano 9 da prendere in 15 partite e bonus di 6 sconfitte intonso. Se la salvezza è più che fattibile, diverso è il discorso play off. Ci si può pure arrivare per essere buttati fuori al primo turno. Anche stasera il FOGGIA ha dimostrato di non essere attrezzato per disputarli con profitto. Ad inizio gara se si escludono due traversoni di Kalombo non adeguatamente sfruttati dalla prima linea, il FOGGIA non ha superato la metà campo. Per carità, l’impegno c’è contro una squadra di gran lunga superiore, ma la sostanza è poca. Il centrocampo non fa filtro, né recupera palloni. Per fortuna la difesa tiene e per la terza gara consecutiva resta imbattuta. Ovviamente non si tira mai in porta, ma questo forse è l’ultimo dei problemi. Allo Zaccheria se ne parlerà a marzo, forse con la Vibonese, sicuramente contro la Cavese. Marchionni ha il pregio di avere carisma sui giocatori che per lui danno il massimo. Con a disposizione poco più di un’armata Brancaleone è riuscito a racimolare 30 punti (gli altri 3 sono di Cau), ma non è riuscito ancora a far capire come si tira in porta ovvero non si riesce a mette un attaccante in condizione di segnare. Non tragga in inganno il numero delle reti realizzate, poiché molte sono arrivate su rigore. Tutto sommato è un FOGGIA senza infamia, ma soprattutto senza lode. Nella ripresa il Teramo domina. Per il FOGGIA è la resa incondizionata e per evitare ulteriori lutti e sciagure si accontenta dello 0-0. Corre a vuoto il FOGGIA ed il Teramo è bravissimo nel farlo correre inutilmente. Finisce 0-0, ma quanta energia fisica e mentale il FOGGIA ha dovuto consumare per portare a casa il punticino!
Peppino Baldassarre.

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